Disturbi di Linguaggio
Cos'è il Disturbo Primario di Linguaggio (DPL)?
I Disturbi Primari di Linguaggio (DPL) rappresentano un insieme di quadri eterogenei caratterizzati da un disordine in uno o più ambiti dello sviluppo linguistico. Si presentano in assenza di deficit cognitivi, sensoriali, motori, affettivi e di importanti carenze socio-ambientali.
I bambini con Disturbo del Linguaggio mostrano difficoltà di vario grado nella comprensione e/o produzione del linguaggio, in una o più componenti linguistiche (fonologia, semantica, sintassi, pragmatica).
Si tratta di una condizione relativamente frequente nei bambini, infatti interessa il 5-8% dei bambini in età prescolare.
E’ importante individuare e trattare precocemente i Disturbi di Linguaggio per evitare che il disturbo comprometta le interazioni comunicative del bambino con i coetanei e con gli adulti, causando difficoltà emotive e relazionali. Inoltre, i Disturbi di Linguaggio predispongono il bambino a difficoltà scolastiche e costituiscono un indice predittivo per i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA).
Cos'è il Ritardo di Linguaggio?
Il Ritardo di Linguaggio, evidenziabile tra i 24 e i 36 mesi, consiste in un mancato o rallentato sviluppo del linguaggio, in comprensione e/o in produzione. Il Ritardo di Linguaggio è caratterizzato da uno slittamento temporale nell’acquisizione delle competenze linguistiche, che vengono raggiunte più tardi rispetto alla media dei coetanei.
Questi bambini vengono definiti “Late Talkers” o “Parlatori Tardivi” e sono tipicamente quei bambini che presentano: assenza di lallazione tra i 6 e i 10 mesi, scarso o assente utilizzo dei gesti comunicativi (indicare, chiedere, mostrare) tra i 12 e i 14 mesi, meno di 20 parole a 18 mesi, meno di 50 parole a 24 mesi. Le abilità linguistiche di alcuni di questi bambini evolvono in modo positivo, andando incontro ad un recupero spontaneo. Al contrario, una parte di questi bambini non recupera le abilità linguistiche, ma conferma le proprie difficoltà, confluendo nel Disturbo di Linguaggio. Per questo motivo, in presenza di uno o più campanelli di allarme, è importante effettuare una valutazione logopedica ed eventualmente intervenire per evitare che si instauri un Disturbo di Linguaggio.
Quali sono i campanelli di allarme?
In presenza dei seguenti campanelli di allarme è fortemente consigliata una valutazione logopedica:
- meno di 50 parole a 24 mesi
- difficoltà di comprensione di semplici richieste a 24 mesi
- assenza di prime combinazioni di parole (brevi frasi di almeno 2 elementi) a 30 mesi
- gli estranei non comprendono il linguaggio del bambino a 3 anni
- permangono difficoltà nel pronunciare alcuni suoni o parole dopo i 4 anni.
Cosa si può fare per aiutare questi bambini?
Se riconosci uno di questi campanelli di allarme in tuo figlio, è consigliabile effettuare una valutazione del linguaggio, durante la quale verranno analizzati tutti i più importanti aspetti comunicativo-linguistici. Attraverso la valutazione logopedica sarà possibile individuare le aree di fragilità del bambino e, insieme alla logopedista, si deciderà se intraprendere un percorso di recupero e potenziamento delle abilità deficitarie oppure se proseguire con un monitoraggio nel tempo.
Il trattamento logopedico dei Disturbi del Linguaggio prevede l’individuazione di obiettivi a breve, medio e lungo termine, per i quali vengono strutturate specifiche attività, perlopiù sotto forma di gioco. Per raggiungere i migliori risultati, è fondamentale la collaborazione attiva della famiglia.
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